Deltatre è un’azienda leader nel settore sportivo, specializzata nella creazione di grafiche e strumenti per giornalismo e trasmissioni televisive dal vivo.
Spingere sull’acceleratore dell’automazione per scalare grandi volumi.
Il team di sviluppo di Deltatre si trovava ad uno stadio avanzato all’interno del Cloud Native Maturity Model, ma sentiva la necessità di un supporto nella creazione di un progetto white-label facilmente replicabile e scalabile che potesse dare un boost all’automazione. Tra le richieste iniziali:
Qualunque Cloud Native Journey è un percorso che afferisce a tutto il ciclo di vita del software e attraversa l’organizzazione in termini di processi e di persone, oltreché di tecnologia. È sempre molto sfidante, ma in questo caso è stato particolarmente interessante per la maturità del team del Cliente con cui abbiamo collaborato con assiduità (maturità intesa in ottica Cloud Native Maturity Model).
In fase iniziale procediamo sempre con un approfondito assessment fatto di incontri e decine di domande per avere ben chiaro il contesto di partenza ed evitare passi falsi o banalmente inutili. I meeting più lunghi avevano una cadenza quindicinale, mentre settimanalmente si teneva un rapido incontro di 30 minuti per valutare lo stato dei task progressivamente concordati.
Perché il Journey condiviso funzioni, infatti, è fondamentale uno scambio continuo di informazioni e dettagli e non solo l’accesso a codice e infrastrutture. È questa la ragione che ci ha spinto ad un esperimento, che possiamo definire riuscito, di costante journaling: non un semplice verbale degli incontri, ma un tentativo di analizzare ad ogni singolo passaggio obiettivi parziali, problemi individuati, soluzioni proposte e poi implementate, sino ad arrivare a una lista di “to do” che tracciavano la direzione del backlog.
La prima fase del CNJ ha riguardato tutta la parte di operations, nello specifico il bootstrap di un nuovo progetto basato su Forge, una piattaforma editoriale altamente scalabile presente nel portafoglio prodotti di Deltatre. Analizzando l’attuale flusso di lavoro, abbiamo identificato quei passaggi che ancora richiedevano step manuali o non ottimali e che avrebbero potuto essere automatizzati. Ne è emerso un set attività di ottimizzazione, concretizzatesi in un backlog di issue, per il quale abbiamo proposto come base fondante la creazione di un progetto IaC di seed che automatizzasse e standardizzasse, anche in termini di security, tutti quegli step altrimenti manuali richiesti durante lo stab di un nuovo progetto (come ad esempio la configurazione iniziale del Cloud Vendor e dei relativi repository).
Durante questa fase è inoltre emerso che i task in carico al team di operation, dal bootstrap iniziale dell’infrastruttura, alla consegna delle credenziali di accesso alla piattaforma, dal successivo bootstrap delle pipeline di CI/CD, fino al setup degli ambienti di stage e produzione, richiede solitamente unlasso di tempo minore (2-3 settimane al massimo tra supporto ed eventuali ottimizzazioni) rispetto alle diverse settimane richieste per lo sviluppo e la personalizzazione di progetto della soluzione frontend.
Dopo aver concluso la raccolta di informazioni riguardo il flusso di lavoro dei developer, da come viene fatto il setup della macchina sino a come si integrano le comunicazioni tra i vari team, attraverso la condivisione del codice di infrastruttura e front end applicativo, abbiamo concluso che si dovesse incrementare la coerenza tra l’ambiente di sviluppo nelle macchine locali e gli ambienti di sviluppo creati internamente alle pipeline, lavorando sulla creazione di un ambiente containerizzato locale per: